giovedì 11 ottobre 2007

IN BIANCO E NERO








Forse avete già visto 8 e 1/2. Forse vi sarà già capitato di assistere alla straordinaria scena in cui Mastroianni, frusta in mano, si impegna a tenere a bada tutte quante le donne della sua vita, e forse, avrete assistito al macabro girotondo finale dei non vivi, accompagnato dalla vivace litania di nino rota. Chissà, di certo non avrete mai visto il colore corvino dei capelli della Saraghina, il bianco candore delle vesti delle donne e degli uomini che popolano "il parco dell'acqua", il rosso e il nero del pesante trucco di Sandra Milo, l'oscurità profonda della notte in cui Guido fugge via per incontrare, infine, la personificazione della sua musa ispiratrice (un'eterea Claudia Cardinale). Oggi sono sbucate fuori un centinaio di foto (che si credevano perdute) scattate sui set del capolavoro felliniano e, udite, udite, sono a colori. Per ammirarle dovrete solo recarvi al museo Fellini di Rimini o alla mostra a lui (e ai suoi disegni/deliri notturni) dedicata, nell'ambito del Festival del Cinema di Roma. Le foto sono belle, bellissime, una delizia per gli occhi, un'occasione in più per cogliere la vitalità di un autore per il quale i simboli e i sottintesi, spesso contavano più dei dialoghi. Eppure, guardandole, non posso fare a meno di pensare che 8 e 1/2 (il titolo rispecchia la condizione di Fellini al momento in cui stava girando: aveva fino ad allora fatto proprio 8 film più un episodio dei tre ispirati ai racconti di Poe in "Tre passi nel delirio") non sarebbe mai stato 8 e 1/2 se fosse stato fatto a colori. E' un discorso che vale per molte pellicole (mi vengono in mente Frankenstein Junior, o il più recente, Good Night and Good Luck), ma che in questo caso ha un significato ulteriore. Fellini aveva attraversato una crisi di ispirazione e aveva pensato bene di fare un film sull'unico argomento al quale in quel momento riusciva a dedicarsi: la sua stessa crisi, appunto. Fare un film su di sè, su quello che era stato fino ad allora e ancora prima, sui suoi sogni di ragazzo, sui suoi ricordi e sulle persone care che avevano popolato la sua esistenza. Un film sul passato che avrebbe dovuto proiettarlo nel futuro. Per questo il bianco-e-nero era necessario. Perchè quello a cui rimandava era preistoria oppure attualità nebulosa. Dunque andate alla mostra e, se non lo avete ancora fatto, guardate il film. E apprezzate i suoi due unici colori, perchè, come pensava Chaplin, "l'interazione tra luce e ombra è parte integrante dell'estetica cinematografica".

8 commenti:

Anonimo ha detto...

18 | 27 OTTOBRE
CINEMA. FESTA INTERNAZIONALE DI ROMA.
INIZIA LO SPETTACOLO.

Theodoros Angelopoulos, Olivier Assayas, Bille August, Jane Campion, Youssef Chahine, Kaige Chen, Michael Cimino, Ethan e Joel Coen, David Cronenberg, Jean-Pierre e Luc Dardenne, Manoel de Oliveira, Raymond Depardon, Atom Egoyan, Amos Gitai, Alejandro González Iñárritu, Hsiao-hsien Hou, Aki Kaurismäki, Abbas Kiarostami, Takeshi Kitano, Andrei Konchalovsky, Claude Lelouch, Ken Loach, David Lynch, Nanni Moretti, Roman Polanski, Raoul Ruiz, Walter Salles, Elia Suleiman, Ming-liang Tsai, Gus Van Sant, Lars von Trier, Wim Wenders, Kar Wai Wong, Yimou Zhang.
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appassionata, divertente, provocatoria riflessione sull'estetica e la memoria del cinema.ore 15.30
Cinema 2007 | Fuori Concorso
Chacun son cinéma
Venerdì 19 ottobre
Sala Sinopoli

Anonimo ha detto...

non capisco perché il bianco e nero fosse necessario per 8 e 1/2. "un film sul passato che avrebbe dovuto proiettarlo nel futuro". non è una buona spiegazione. ne sottende altre?

Anonimo ha detto...

immagino di sì. La mia è solo un'interpretazione, peraltro più che plausibile.

Anonimo ha detto...

non è sufficiente. spiegala meglio, ti prego. con cosa si lega, esattamente, il bianco e nero? col passato? col futuro? con la proiezione?

Anonimo ha detto...

tonto

Anonimo ha detto...

Tornando a "celebrities", ieri ho conosciuto Paola Salluzzi, la giornalista rossa di RAI1, che è venuta a visitare insieme alla sorella i nostri laboratori. Non so perchè sia venuta, a dire la verità. Proprio non lo so. Comunque c'abbiamo fatto la foto. Il capo lo ha preteso! Devo ammettere che non è male. Sarà il colore dei capelli. Saranno gli occhi. Sarà che è un palmo abbondante più alta di me...
A domani sera

Anonimo ha detto...

Saluzzi, con una sola "l"

Anonimo ha detto...

Paola Saluzzi è quella roscia niente male che finge di essere una intellettuale, ma che in realtà ha fatto trasmissioni del tipo "Il gioco dell'oca"?
Di quali laboratori parli???