martedì 2 ottobre 2007

CASA MIA, CASA MIA

Nella mia nuova casa al numero 76 di via collatina ieri mattina ho trovato alcune facce nuove. Sono entrato, ho posato i bagagli e mi sono affacciato in cucina. Seduti attorno al tavolo sei tizi in mutande ridevano mangiando marmellata e sorseggiando latte e caffè. Lorenzo, uno dei miei coinquilini, mi ha guardato sconvolto. Certo non si aspettava che arrivassi di lunedì mattina. Certo avrà creduto che io mi fossi incazzato molto. E in effetti lì per lì ho avuto il desiderio di starngolare tutti. Poi, con grande autocontrollo, ho sorriso e me ne sono andato in terrazzo. Stavo quasi raggiungendo la pace dei sensi quando ho pensato una cosa: se in casa mia c'erano sei esseri umani in più del solito, e se i letti di casa sono cinque(sei?) in tutto, e se, come era più che evidente, avevano tutti dormito lì, di corpi in orizzontale quella notte dovevano essercene stati almeno (e dico almeno) 9. Allora mi sono detto "qualcuno avrà dormito con qualcun'altro. Si saranno stretti. Ma avranno rinunciato ad occupare uno dei letti?". Insomma, io avevo lasciato il mio giaciglio rifatto, con le lenzuola pulite e tutto il resto. Così sono entrato in camera e, orrore, ho trovato quel che mi aspettavo. I giovani pugliesi tornati in blocco dalla vacanza a Ibiza, non avevavo fatto sconti. Avevano trovato un letto e l'avevano razziato. Ora sulla federa del mio cuscino tre mici mi guardano. I miei inquilini hanno messo a lavare le mie lenzuola e me ne hanno date altre pulite. Di loro iniziativa. Direte, ovvio, un finale scontato. Ma il forte della storia era il pezzo dei 6 tipi in più. L'avrete capito. Poi in qualche modo dovevo finire, no?

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