martedì 28 agosto 2007

L'AMORE DELLA VITA

E’ meraviglioso quando qualcuno ti apprezza, e se lo fa mentre sei impegnato in un lavoro schifoso del tipo gettare del terriccio su una cacca di cane per poi raccoglierla con un rastrellino, è ancora più piacevole. Sono accosciato sul mio piccolo peto seccato quando il biondo donnone sessantenne mi chiede se gentilmente le posso portare dell’acqua gassata. “Fa caldo in piscina” dice e l’accento è teutonico ai massimi livelli. Ma il suo è un buon italiano. Vado e torno, sorridente. Lei intanto è al telefonino ed io poggio bicchiere e bottiglia e torno agli escrementi. Ma l’orecchio è teso e colgo frasi smozzicate del tipo “parto per il sudamerica”, “ho parlato con il vescovo che ora è tornato in Vaticano”, “dopo questo concerto mi vorrei riposare” e “il vescovo era triste perché dovrà tornare al Gemelli”, “l’organo nuovo suona benissimo”. Deduzioni rapide e rapide conclusioni: è una concertista che gira il mondo, ha discreti soldi, è colta, profondamente cattolica (lo conferma la catenina d’oro massiccio con crocifisso gigante ciondolante poggiata sopra il posacenere), e conosce bene un cardinale che nonostante preghi ferventemente Dio non se la passa troppo bene, cosa, che peraltro, gli fa girare non poco le palle. La guardo mentre chiude la conversazione e si immerge nell’acqua. “Mi farebbe una foto, crrazie?”. Ed io scatto. “Bellllaaa. Ma una da più lontano, così i miei amici vedono meglio cvesto paradiso”. E click. “Benissimo. Crrazie signore”. Mi volto e tento di tornare al lavoro, ma niente. Eccola gridare: “Beelllllla farfallina, ti salvo io!”. Mi volto di scatto perché immagino si stia suicidando, ma in realtà ha sul dorso della mano un animale enorme che soltanto dopo un’attenta osservazione si rivela essere davvero una farfalla. “La preco signore, mi fa una foto?”. Certo che gliela faccio, e lei contenta; e poi le metto a posto la macchinetta, e lei contenta; e poi mi sto congedando, e lei: “come si chiama signore?”. Le sorrido, “Simone”, ma il mio viso si tramuta in una maschera d’orrore in meno di un nanosecondo. Il donnone, infatti, getta letteralmente la testa all’indietro inzuppandosi tutti i capelli ed emette un sibilo terribile del tipo “aaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh”. Sono disperato, con la scopa e il sacco nero della spazzatura nelle mani cerco una via di fuga. E poi l’urlo cessa (sarà durato dieci secondi) e lei torna a guardarmi: “E’ incredibileeee, tu signore ha lo stesso nome di crrrande amore della mia vita”. Davvero? E non so se ridere o piangere. Ora continua a parlare, ma il capo mi chiama e riesco a fuggire. Devo raggiungere la signora Maria ai piani per aiutarla a sistemate le camere. Passo prima in bagno: tre minuti, non di più. Salvo con l’ascensore ed entro nella stanza dove Maria è già. E’ una singola e sulla scrivania ecco di nuovo la catenina sacra. Mi guardo intorno. Il donnone non c’è e mi tranquillizzo. Ma non appena mi accingo a rifare il letto ecco la voce amica alle spalle: “Ma lei è ggenio universale!!!. Si okkkupa pure di camere. Vero genio universale!”. Non so come sono riuscito a non ridere: del resto sono un genio universale e per questo godo di un certo autocontrollo.

Film: Io e mia sorella (C.Verdone)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

leopardo implacabile anche con le vecchie buzze

Anonimo ha detto...

leopardo implacabile, questa è davvero bella

Anonimo ha detto...

na botta se da anche ta 'n pesco

Anonimo ha detto...

http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/scienza_e_tecnologia/freddo-e-obesi/freddo-e-obesi/freddo-e-obesi.html

Anonimo ha detto...

ma il sondaggio.... 66%+33%+16%=115%.......e dire che era un calcolo semplice semplice...

Federico ha detto...

Bozzi, il sondaggio è meraviglioso sto a fa' ride mezza Germania tra la foto e il sondaggio

Anonimo ha detto...

il solito bozzi. già rilatita