domenica 25 febbraio 2007

LA NOTTE PIU' LUNGA


A Los Angeles è quasi tutto pronto. E nonostante gli esperti si affrettino a sottolineare che nessuna indiscrezione sia ancora trapelata, la lotta per la statuetta del miglior film sembra ristretta a due titoli. Con ogni probabilità, proprio come due anni fa, saranno Eastwood e Scorsese a confrontarsi. Anche il balletto dei pronostici sembra coincidere: regista italoamericano strafavorito, quindi inversione di tendenza, e probabilità crescenti per l'ex cowboy leonino. Due pellicole straordinarie del resto, poetiche e potenti allo stesso tempo. E, per una volta, tanto vicine l'una all'altra. Se Million Dollar Baby e The Aviator differivano per temi trattati, genere e impatto sociale, al contrario, Letters from Iwo Jima e The Departed, mostrano evidenti somiglianze, finendo per intrecciarsi tra di loro. Allora tifai Scorsese, non soltanto perchè dopo trent'anni di duro lavoro un riconoscimento simile lo trovavo doveroso, ma anche per quella sua tenace volontà di porsi ai margini dello star system e fuori dagli schemi. Antipatico agli occhi degli antipatici. Avesse vinto, ne ero certo, avrei provato addirittura un sollievo politico: in nessun paese come negli Stati Uniti, infatti il termometro del malessere pubblico coincide con i malumori degli ambienti destinati a produrre cultura. Ma se The Departed, coi suoi gangsters ironici e i suoi poliziotti stronzi, sconvolge la classica dicotomia buoni/cattivi togliendo allo spettatore la certezza di stare parteggiando per qualcuno, Eastwood va addirittura oltre, e gira due film differenti col solo scopo di mostrare l'assurdità della guerra, da qualunque parte la si guardi. Ad entrambi va il mio in bocca al lupo.

Ci sarà anche Al Gore, che oltre a consegnare un riconoscimento, dovrebbe calcare il palcoscenico anche nel ruolo di premiato: la sua verità scomoda è il titolo favorito per la categoria documentario. Non dovesse farcela sarebbe uno scandalo. Una presenza, quella di Gore, che per alcuni analisti anticiperebbe una sua ricandidatura alla Casa Bianca nelle presidenziali del 2008.

Resta l'oscar alla carriera al nostro Ennio Morricone, quello per il miglior attore protagonista (speriamo!) ad un Di Caprio ormai disintossicato dalle scorie titaniche, quello per la miglior attrice protagonista che spero vivamente non finisca nelle mani dell'odiosa Queen Mirren. Senza conunque dimenticare, come insegna Rigby puntandomi il dito contro, che quel che conta è esser candidati.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Bozzi oggi te voglio manda' un pensiero, la lunga notte è passata, ma io aspetto notizie direttamente da Roma, nun ce lascia' a me e a Trippa, nun lascia' la Squadra c'è: t'avemo voluto sempre tanto tanto bene, quasi sempre. Se vè a Roma me sa che le punizioni le tiro io.

Anonimo ha detto...

Ch'Fè Bozzi, vè via??? Tamazzo!

Anonimo ha detto...

Tranqui! che il mercoledì ci sarò(quasi) sempre...tanto per quel che giocamo! se non sbaglio la squadra c'è con quest'ennesima vittoria a tavolino balza a 19 punti. sesto posto e media inglese positiva. meglio de così....